Grand Combin

Scialpinismo dal Grand Combin per la Cabane de Panossière con partenza da Fionnay. Salita dal Couloir du Gardien e discesa dal Corridor

Panorama sul Bianco dal Combin du Valsorey

Relazione

Il Grand Combin è sempre stato uno di quei sogni che mi portavo dentro da anni. Una montagna che mi ha sempre affascinato per la sua imponenza, ma che allo stesso tempo un po’ mi faceva paura. Non è una cima qualsiasi: seracchi, crepacci, condizioni meteo che cambiano all’improvviso… insomma, i pericoli oggettivi non mancano. Per tanto tempo l’ho guardata da lontano, chiedendomi se sarei mai stato pronto ad affrontarla davvero. Alla fine ho deciso di provarci, scegliendo quello che secondo me è il modo migliore per salirla: con gli sci. Salire con gli sci, oltre a permettere di evitare il caldo e l’instabilità dell’estate, rende la progressione più veloce e, in certi casi, anche più sicura. E poi, scendere sciando da una cima così imponente, è qualcosa che sognavo da sempre.

Partenza da Fionnay

Partenza da Fionnay

A rendere tutto ancora più speciale è stata la presenza di un gruppo collaudato di amici, tutti appassionati di montagna come me. Condividere l’esperienza con loro ha reso la salita non solo più sicura, ma anche più bella, fatta di intesa, risate, silenzi e sguardi che non hanno bisogno di parole. Partiamo da Fionnay, dove facciamo un po’ di fatica a trovare un posto per l’auto. Fortunatamente due proprietari di una baita ci lasciano parcheggiare davanti alla loro proprietà: davvero gentili. Carichi come muli, iniziamo la nostra salita con gli sci in spalla.

Il lungo traverso prima di mettere gli sci

Il primo tratto è davvero ripido, quasi una vertical. Impensabile affrontarlo con gli sci, anche con un buon innevamento. Al termine di questo primo strappo troviamo finalmente un po’ di neve, ma è ancora discontinua. Proseguiamo con gli scarponi da sci, lasciando le scarpette appese a un albero per il rientro. Dopodiché inizia un lungo traverso per raggiungere la morena. Anche qui, procedere con le pelli sarebbe stato difficile. In generale, questa salita è molto più comoda da affrontare quando la neve parte già dalla morena: si è più veloci che a piedi e si risparmia un bel po’ di fatica. Calziamo gli sci alla base della morena e iniziamo a salire verso la Cabane de Panossière. La neve è già un po’ molle, ma procediamo bene. Il rifugio si trova in una posizione panoramica davvero spettacolare, con vista diretta sul Grand Combin e sul Ghiacciaio di Corbassière. Il rifugio è privato e non accettano contanti: vi consiglio di prelevare dei franchi prima di salire. Le camere sono confortevoli e la cucina discreta. In generale ci siamo trovati bene. Colazione alle 3 e partenza alle 4: la giornata inizia presto!

Partenza dalla Cabane de Panossière

Verso il Couloir du Gardien

Dalla capanna si perdono circa 50 metri di dislivello su terreno misto tra ghiaia e fango, fastidioso, soprattutto al rientro. Da lì proseguiamo su pendenze davvero modeste fino alla base del Couloir du Gardien. Oggi fa decisamente freddo: ho addosso tutto quello che ho. Puntiamo una fascia rocciosa dove inizia la salita a piedi del canale. Indossiamo ramponi e prendiamo la picca, e iniziamo a risalirlo. La prima parte è semplice e piuttosto appoggiata; in realtà è molto comodo salire con un bastoncino. L’ultimo tratto invece si impenna un po’, ma oggi le condizioni sono ottime: neve ben assestata e solo un breve tratto di ghiaccio vivo negli ultimi metri. In giornate come questa bastano una picca leggera e ramponi da scialpinismo. Ma le condizioni possono cambiare parecchio, quindi conviene informarsi bene prima di salire. Il consiglio è di chiamare le Guide di Verbier per avere informazioni aggiornate: meglio non chiedere ai gestori del rifugio… per loro è sempre tutto perfetto!

Le tre vette

Verso la prima cima

Raggiungiamo il plateau sommitale e calziamo di nuovo gli sci per salire la prima vetta di giornata, il Combin de Valsorey. Arriviamo in cima sci ai piedi. Senza togliere le pelli scendiamo al colle e iniziamo subito la salita al Combin de Grafeneire. Anche qui raggiungiamo la vetta sci ai piedi, senza problemi. Il panorama è immenso: dal Monte Rosa al Monte Bianco, con la città di Aosta ben visibile sotto di noi. Calziamo gli sci e iniziamo la discesa. Il traverso sotto l’Aiguille du Croissant — non è un 4000 ufficiale — si rivela abbastanza agevole, fino all’attacco del Mur de la Côte.

Sotto il Mur de la Cotè

L’ingresso mette soggezione sia per la neve dura da scalettare per un breve tratto sia per la notevole esposizione. Un errore qui avrebbe gravi conseguenze. La pendenza poi diminuisce ma la neve rimane ghiacciata, bisogna avere un’assoluta padronanza degli sci o, in alternativa, scenderlo con i ramponi. Ci rilassiamo un attimo prima di salire l’ultimo 4000 di giornata, il Combin de Tsessette. Raggiungo la vetta a piedi visto che le pelli non attaccano più per via del freddo.

La discesa dal Corridor

Bello ma spaventoso

La discesa dal Corridor è impegnativa. Si scia spesso su blocchi di ghiaccio e, allo stesso tempo, bisogna essere veloci per ridurre al minimo il tempo passato sotto il tiro dei seracchi. Hai proprio la sensazione di essere in balia della natura. Più in basso possiamo finalmente allentare la tensione e goderci una discreta sciata sul pendio finale, che ci riporta sul Ghiacciaio di Corbassière. Qui stappiamo una bottiglia per festeggiare il compleanno di Marco, che cade proprio oggi. Ci lasciamo scivolare fino alla base della capanna, per poi risalire gli ultimi 50 metri sotto il sole, nel fango: la classica mazzata finale. Riusciamo a sciare discretamente fino alla base della morena. Poi, il resto è un lungo rientro a piedi. Una due giorni perfetta per una montagna spettacolare, non potevo chiedere di più.

Mappa e tracce

Quota minima
0m
Quota massima
0m
Dislivello
0m
Distanza
0km

NB: La rilevazione gps potrebbe non essere sempre precisa e riportare valori errati

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