Cevedale dalla Val Cedec
Scialpinismo al Cevedale con Partenza dall’Albergo dei Forni e pernottamento al Rifugio Pizzini

Relazione
Una grande classica, affrontata come una volta: in due giorni, con una notte al Rifugio Pizzini. Ogni tanto è bello prendersela con calma e godersi una gita senza fretta. Partiamo nel primo pomeriggio dall’Albergo dei Forni, con gli sci nello zaino e gli scarponi già ai piedi. Si cammina per circa quaranta minuti prima di poter mettere gli sci: un tratto breve, per cui non vale la pena usare le scarpette.
Primo giorno, dai Forni al Pizzini

Come previsto, dopo circa quaranta minuti possiamo finalmente calzare gli sci e iniziamo a seguire la strada jeepabile che conduce al rifugio. Sono circa 5 km fino al Pizzini, che percorriamo in un’ora e mezza. Arrivati, lasciamo gli sci nella ski-room e ci concediamo un tè caldo. Il rifugio è accogliente, anche se conserva un’atmosfera un po’ d’altri tempi. Non aspettatevi la cucina e l’ospitalità del Branca, ma in ogni caso ci si sta bene e non c’è davvero motivo di lamentarsi.
Secondo giorno, vetta e rientro

Sveglia all'alba, colazione alle 6, poi ci prepariamo e iniziamo la salita. Per prima cosa raggiungiamo la partenza della teleferica del Rifugio Casati, da dove pieghiamo decisamente verso sud-est, entrando nella Vedretta del Cedec. Poco dopo veniamo raggiunti dai nostri amici, partiti in giornata dai Forni. Il tratto ripido che aggira la seraccata oggi è parzialmente invaso da una valanga, il che rende la progressione un po’ più faticosa. Decidiamo di mettere i rampanti per non complicarci troppo la vita. Superato questo passaggio, ci immettiamo nella traccia che sale dal Casati.
La pala finale è in condizioni perfette: si sale comodamente con gli sci ai piedi, senza bisogno di ulteriori aiuti. Arriviamo in vetta con gli sci, come previsto affollata data la splendida giornata. Il panorama sulla Tredici Cime è davvero magnifico. Dopo una breve pausa, iniziamo la discesa. Troviamo qualche rimasuglio di polvere sulla pala sommitale, poi un po’ di crosta, e infine una fantastica neve primaverile fino al Pizzini. Il rientro lungo la strada è ormai su “polenta estiva” — inevitabile in questa stagione — ma resta comunque piacevole.
Una salita davvero bella, secondo me ideale per chi vuole avvicinarsi allo scialpinismo su ghiacciaio: ambiente grandioso, dislivello gestibile e grande soddisfazione.
Galleria fotografica
Potete usare le foto come volete, ci dedico tempo e passione quindi una citazione con il link al mio blog è opzionale ma tanto gradita. In questo caso scrivetemi per dirmi dove l’avete usata 🙂
Mappa e tracce
- Quota minima
- 0m
- Quota massima
- 0m
- Dislivello
- 0m
- Distanza
- 0km
NB: La rilevazione gps potrebbe non essere sempre precisa e riportare valori errati
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