Il Disgrazia dalla vetta
Scialpinismo al Pizzo Scalino, il Disgrazia dalla vetta

Grande classica Valtellinese, quest’anno con innevamento eccezionale per il periodo. Grande rientro di Fabrizio che si prende la giornata piena. Possiamo quindi godercela senza andature forsennate per il classico rientro alle due.

Partenza da Campo Moro

Scialpinismo al Pizzo Scalino, il Disgrazia alla partenza
Il Disgrazia alla partenza

Alle 7:30 siamo a Campo Moro, appena in tempo per riuscire a parcheggiare. Oggi è prevista una mandria biblica, visto il liberi tutti dopo la zona rossa. Il primo tratto lungo la strada, permette di scaldare i muscoli. Risaliamo i vari alpeggi con il Disgrazia che ci fa compagnia dietro di noi.

La salita al Cornetto è diversa da quella estiva. Rimane infatti sulla sinistra, verso il Passo di Campagneda. C’è chi se la fa tutta con i rampanti, ma oggi si riesce a salire benissimo anche senza. Da qui il lungo, caldo e assolato tratto lungo il ghiacciaio fino al deposito sci.

Molte scene di disperazione, con crolli fisici “ post-lockdown” a tratti drammatici. Qualche sci disperso partito stile “razzo” dal deposito fa da contorno a un bel campionario di scialpinisti più o meno improvvisati. Non manca anche una doppia picca per risalire al colle. Spallo gli sci fino alla base del traverso sotto la vetta. Si riesce a scendere — ancora per poco — con gli sci da qui, meglio approfittarne.

Discesa fino al Passo di Campagneda

Scialpinismo al Pizzo Scalino, ripellata al Passo di Campagneda dopo la discesa dal vallone
Ripellata al Passo di Campagneda dopo la discesa dal vallone

Salita alla vetta super battuta e ancora tutta innevata, si arriva velocemente in vetta. Panorama grandioso, soprattutto sulla Cima di Painale, devo assolutamente salirla quest’estate. Discesa con gli sci dalla cresta non difficile ma da fare con attenzione.

Decidiamo poi di scendere lungo la valletta che porta al Passo di Campagneda. Scelta azzeccata, nella parte alta addirittura polvere invernale. Un brevissimo tratto di crosta e poi subito vellutino primaverile.

Ripellata di un centinaio di metri per raggiungere il passo e poi lunga discesa verso valle. Questa è la parte più noiosa della gita, grandi spinte lungo i tratti in falsopiano. Nel complesso gita molto bella. Grande affollamento, ma lo sapevamo in anticipo.