Il Ticino dalla cresta
Il Ticino dalla cresta del Lucendro

Un classico di fine stagione, questa volta con il bel tempo. L’anno prima infatti non era andata bene, in cima solo nebbia. Ore venti di Venerdì arriva il messaggio di Stefano: “Matteo ho la febbre, rinucio”. Diciamo che sono abbastanza abituato ai bidoni (anche se questo non lo era a tutti gli effetti).

Partenza “intelligente”

La grossa valanga
La grossa valanga

La gita non è in discussione io le montagna ci bastiamo. Le valanghe un po’ meno ma pazienza. Parto quindi da solo alla volta del Passo del san Gottardo. Ancora tantissima neve in zona, per questo motivo il passo è aperto solo fino alle 13 per via del rischio di valanghe bagnate durante il pomeriggio. Il lato ticinese rimane aperto tutta la giornata per la felicità mia e degli scialpinisti del sud.

Subito un errore da principiante: parto troppo tardi e inizio la salita alle 8:30. Purtroppo il mio orologio interno è ancora puntato sugli orari invernali. La neve è già pappa dalla partenza e il sole scalda terribilmente. W le partenze intelligenti! Poco prima del Passo della Valletta un’enorme valanga mi ricorda ancora una volta di essere in ritardo.

Con diverse pertichette guadagno il passo. Ovviamente non c’è nessuno, sono già tutti quasi in cima al Lucendro. Come se non bastasse una grossa cornice mi impedisce di scendere direttamente con gli sci. Volendo con un salto si poteva anche fare, ma oggi meglio non sfidare la sorte.

Il Lucendro dal Passo della Valletta
Il Lucendro dal Passo della Valletta

Al termine del canale rimetto le pelli e inzio la salita finale. Sono completamente cotto, oggi il motore proprio non gira. Neanche un Bonk Breaker riesce a risollevarmi.

Mi trascino fino alla sella dove tolgo gli sci e inizio la salita. Non servono i ramponi, è tutto ben gradinato. Per fortuna non sono da solo, mi fanno compagnia due svizzeri. Niente maglia nera per oggi.

Sci su polenta

Discesa ovviamente da dimenticare, sembra di sciare sulla polenta. La risalita alla Fibbia sarà un calvario. Per fortuna si riesce a fare (con un po’ di attenzione) tutta sci ai piedi. La discesa finale (di solito bella) ovviamente è un disastro ben peggiore di quella precedente, al limite dello sci nautico.

Rientro in qualche modo al passo, oggi si tratta di arrivare tutti interi, il divertimento non è previsto. Unica nota positiva della giornata l’incontro con una ciclista cilena . Le offro la mia bresaola e iniziamo a parlare. Ha percorso mezza europa da sola in bici, ed ora è diretta in Sardegna per una settimana conclusiva di mare, emozionante!