La Grivola in agonia
Punta Rossa della Grivola, La Grivola in agonia

Tanto per spuntare una cima dall’infinito elenco delle vette da raggiungere, andiamo a fare, in giornata, la Punta Rossa della Grivola. Appuntamento ad ora antelucana con mio padre e Sergio per raggiungere la località di Valnontey, frazione di Cogne, che raggiungiamo dopo aver pagato l’esosissima tariffa autostradale che, fra andata e ritorno, ci costa più dell’annuale “vignetta” delle autostrade svizzere.

Partenza da Valnontey

Punta Rossa della Grivola, L’Asina del Vittorio Sella
L’Asina del Vittorio Sella

Dopo aver parcheggiato appena dopo il ponte del torrente Valnontey, prepariamo gli zaini con ramponi e piccozza e calziamo gli scarponi pensando, dopo le abbondanti nevicate di aprile/maggio, di trovare ancora nevai nel traverso del versante E e lungo la cresta N. Peso inutile! Neve quasi assente e quella poca tutta evitabile. In discesa rimpiangeremo di non avere calzato le Hoka!

Breve tratto su strada asfaltata per raggiungere il parcheggio del Ristorante Valnontey ove imbocchiamo il sentiero per il Rifugio Vittorio Sella contrassegnato da segnavia AV2 18C. Dopo aver costeggiato il giardino botanico Paradisia, saliamo per il sentiero largo e ben tracciato lungo il fianco del Monte Herban. Il sentiero ricorda quello di salita al rifugio Vittorio Emanuele al Gran Paradiso: infatti tutti e due vennero tracciati per consentire un comodo accesso agli alpeggi per le battute di caccia agli stambecchi.

Dopo un po’ di svolte, ponticelli e traversi arriviamo all’alpeggio di Gran Loson 2495m per poi proseguire, con una serie di zig zag, fino al pianoro dove troviamo il rifugio Vittorio Sella posto a 2580m. Il rifugio era una stazione di posta per la caccia ed è costituito da un corpo con il ristorante, un altro con le camerette ove passare la notte ed uno più piccolo con un bel bar/ristoro. Qui colazione con torta e tè.

Dal Colle della Rossa alla vetta

Punta Rossa della Grivola, Il Traverso
Il Traverso

Non ci attardiamo molto perché la salita è ancora lunga, ci attendono più di mille metri di dislivello, per cui imbocchiamo il sentiero, sempre ben segnalato per il Colle Loson. Arrivati a quota 2800m circa lasciamo il sentiero per il Colle Loson e pieghiamo decisamente a destra per il Colle della Rossa. Il sentiero sale ora ripido a tornanti in direzione S su pietraie, sfasciumi, cascatelle per arrivare, con un ultimo strappo, al Colle della Rossa 3195m.

La nostra meta è immediatamente sopra di noi, ma la potremo raggiungere solo facendo un ampio giro. Qui la vista comincia ad allargarsi con belli sguardi verso il Gran Paradiso e la più vicina Gran Serra (cima aggiunta all’elenco di quelle da salire). Svalichiamo e, perdendo una cinquantina di metri, attraversiamo un facile nevaio per incontrare la traccia che sale lungo tutto il fianco E della nostra cima. I numerosi ometti ci consentono di non perdere la direzione e ci permettono di arrivare, senza problemi, alla cresta N in punto a quota 3360 circa sopra il bivacco Gratton visibile sotto di noi.

Breve sosta per ammirare la bella piramide della Grivola (altra cima in elenco) e la sua parete E lungo la quale corre l’apparente impossibile via normale. Da qui pieghiamo decisamente a S e percorriamo la facile, ampia e sfasciumosa cresta N fino a toccare la vetta della Punta Rossa della Grivola 3630m.

Il lungo rientro

Punta Rossa della Grivola, Vista sugli Apostoli
Vista sugli Apostoli

Panorama di cime a non finire! Praticamente si possono vedere tutte le vette della Val d’Aosta ed i numerosi ghiacciai fra cui il sottostante Ghiacciaio del Trajo anch’esso in evidente sofferenza. Complimenti, strette di mano e foto di rito. Poi rientro per il percorso di salita con sosta obbligata al rifugio per una meritata sosta con panino e birra alla spina.

Cima consigliata per la facilità del percorso e la bellezza dei panorami. Se volete salirla contattate il rifugista per conoscere le condizioni del percorso e la eventuale neve presente in modo da evitare di portare con sé pesi inutili. Se non volete ripetere la nostra “pazzia” di quasi 2100 metri di dislivello per 11 ore complessive, incluse le soste, potete spezzare la salita in comodi due giorni pernottando all’accogliente rifugio Vittorio Sella dedicato al famoso alpinista, esploratore e fotografo di montagna.