Dalla Vetta del Piz Sarsura
Piz Sarsura

Giornata iniziata male ma finita bene: Alle cinque Fabrizio mi scrive che non verrà, sono quindi da solo. Decido comunque di andare visto il basso pericolo valanghe. Destinazione Zernez, in Bassa Engadina. Lascio la macchina in località  Crastatscha Sura — qui le coordinate — e inizio a prepararmi per la salita. Inaspettatamente trovo un compagno di gita, Ueli, con cui condividerò una bellissima giornata sugli sci. Saremo solo io e lui lungo l’itinerario.

Partenza Da Zernez

Il Piz Sarsura Pitschen
Il Piz Sarsura Pitschen

Ueli è del posto, conosce quindi benissimo il percorso. Non seguiamo infatti la stradina ma tagliamo per prati per poi riprenderla quasi alla fine. In questo modo si risparmia parecchio tempo. La stradina conviene seguirla in discesa. L’innevamento in basso è scarso, dobbiamo togliere gli sci diverse volte. Ci inoltriamo quindi nella Val Sarsura, spostandoci sulla destra orografica poco prima di una strozzatura. Poco più avanti, sempre sulla destra orografica, superiamo un’altra strozzatura della valle.

Finalmente raggiungiamo il sole e possiamo mangiare qualcosa al caldo. In inverno pieno il primo tratto deve essere freddissimo. Puntiamo con decisione un’evidente cima rocciosa quotata 3074m. La pendenza è sempre modesta, ma le distanze sono considerevoli. Superiamo la cima — verso destra salendo — passando proprio alle sue pendici. Qui ci teniamo il più in alto possibile per evitare di perdere quota, stando sulla destra orografica del ghiacciaio.

Sul Ghiacciaio di Sarsura
Sul Ghiacciaio di Sarsura

Da qui la piramide di vetta è evidente, manca poco. In questo anno disgraziato non mancano i crepacci, meglio fare attenzione. Raggiungiamo il colletto di destra dove lasciamo gli sci e saliamo in vetta

La vetta e la lunga discesa

La cresta finale del Piz Sarsura
La cresta finale del Piz Sarsura

Oggi i ramponi si sono rivelati una buona scelta visto che, proprio prima della vetta, abbiamo trovato passaggio scoperto con rocce rotte abbastanza scivoloso. Con ottimo innevamento credo si possa salire e scendere senza nulla. Siamo soli in vetta, panorama sconfinato in ogni direzione. Davanti a noi la vetta vera e propria, molto più “ingaggiosa”. Un cordino potrebbe tornare utile.

Torniamo al colletto e iniziamo la discesa, non prima di aver assaggiato l’ottimo salamino che ha portato Ueli. Neve da urlo sul ghiacciaio, farina compatta stupenda da sciare. I pendii sono perfetti, non possiamo chiedere di più. Scendendo la neve peggiora leggermente ma non ci possiamo certo lamentare.

Al limite!
Al limite!

La stradina finale è veramente al limite. La neve finisce 100m circa sopra il parcheggio, concludiamo quindi la giornata con un po’ di “spallaggio”. Giornata perfetta, che concludiamo con un assaggio del salame valsassinese portato da casa. Prima di tornare a casa, come al solito, faccio scorta di Corone di Sils. Gita molto bella, quasi tutta sicura tranne un breve tratto. Pendii non sostenuti ma bellissimi da sciare. Richiede un’ottima preparazione fisica visto il dislivello e lo sviluppo.