Alba di luna al Sempione
Scialpinismo allo Spitzhörli

La voglia di tirare fuori gli sci c’è, ma la neve è poca: ha nevicato solo ad ovest grazie alla sciroccata di fine Novembre, ma solo sopra i 2000m. Gli altri rinunciano, alla fine scelgo il classico “ripiego”, ovvero lo Spitzhörli dal Sempione. Mio papà e Sergio decidono di accompagnarmi, siamo quindi due ciaspolatori e uno sciatore. Veniamo accolti da un’alba bellissima, con la luna che fa capolino su un cielo dipinto di rosa. Fa freddo, la neve è di marmo.

Scialpinismo allo Spitzhörli
Il traverso dello Spitzhorli

Si parte subito dopo l’Hotel Monte Leone, attraversando il torrente grazie ad un ponticello: dopo un primo tratto in falsopiano, superato il villaggio di Hopsche, inizia il famoso traverso. La neve è ghiacciatissima, faccio qualche tentativo ma alla fine rinuncio e monto subito i rampanti; i ciaspolatori mi seguono con i ramponcini. Dopo questo tratto la salita si fa molto più dolce e procede con un lungo falsopiano fino al Passo di Rossen. Qui il panorama di apre verso il Vallese.

Scialpinismo allo Spitzhörli
Il lungo falsopiano dello Spitzhorli

L’ultimo tratto è stato completamente spazzato del vento, ghiaccio misto a pietre, si fa quel che si può. Bellissima la vista della vetta, sia verso l’Aletsch che verso i giganti del Vallese. La prima parte della discesa è inaspettatamente molto divertente, neve dura ma battuta, sembra di essere in pista. Scelgo di non affrontare il traverso ma di scendere lungo il canale. Dopo una prima parte “dignitosa” la faccenda si complica: crosta semi-portante intervallata da rododendri, una favola!

In qualche modo arrivo al fondovalle dove ripello e torno al passo lungo la stradina. Ritrovo i ciaspolatori e, tutti insieme, ci infiliamo nell’Hotel per la birra e il rösti d’ordinanza. Una gita classica, tra le più frequentate e semplici, oggi in condizioni accettabili. Il traverso però richiede neve stabile e non è da sottovalutare per chi è alle prime armi.