Panorama sul Lago Maggiore
Pizzo Vogorno, Panorama sul Lago Maggiore

Altra cima che avevamo segnato, non le finiremo mai! Torniamo in Ticino: la nostra meta è il Pizzo di Vogorno, un’elegante piramide che si staglia sopra il lago ominimo. Dopo la consueta colazione al Migrolino (questa volta ho rinunciato alla solita brioche al burro per una più sobria alla marmellata) arriviamo a Vogorno; la stradina che sale in paese è molto stretta, la percorriamo fino alla fine (località Costapiana) dove troviamo un piccolo parcheggio. Siamo in Svizzera, i cartelli abbondano ed è impossibile sbagliare strada.

Sentiero perfetto nella prima parte, sembra disegnato da Mondrian. Una lunga serie di tornanti regolari risale la dorsale della montagna con una bellissima vista sul lago. Si arriva all’Alpe Bardughè senza accusare la minima fatica. L’Alpe è molto bella, il rifugio è la classica perla svizzera che quasi infastidisce nella sua perfezione: locale notte dotato di tutti i comfort, cucina in una baita a parte con gas e viveri, locale legnaia e bagno con doccia!

Da qui in poi il sentiero prosegue con segnavia azzurri in direzione della vetta. Si supera il torrente e poi via verso la cresta dove troviamo un cartello “Lizzipoint” che non riusciamo a decifrare. Un lungo intaglio sul versante ovest permette di superare l’ultimo ripido tratto guadagnando la cresta SW che arriva direttamente in vetta. Senza neve è banale, i segnavia azzurri sono forse esagerati. Panorama grandioso, dai quattromila del Vallese fino alle Grigne.

Giro ad anello

Pizzo Vogorno, Il traverso sotto la vetta
Il traverso sotto la vetta

Oggi giro ad anello, scendiamo quindi lungo la cresta SE fino ad una bocchetta dove si può scendere alla conca sottostante lungo un tratto attrezzato con catene. Dobbiamo arrivare all’Alpe Lòcia, non possiamo però scendere diretti lungo le pietraie, ma percorrere un lungo traverso in direzione della Bocchetta di Rognoi. Senza raggiungerla prendiamo poco prima il bivio che scende in direzione dell’Alpe. Qui il sentiero si fa meno evidente ma i bolli sono sempre presenti.

Un tratto nel bosco conduce a Rienza dove inizia l’interminabile discesa verso Vogorno: i giri ad anello finiscono quasi sempre così. Si deve arrivare fino al fondovalle (bellissime le pozze del torrente) per poi risalire di qualche metro fino a tornare a Vogorno. Il problema è che si spunta lungo la strada, quindi si deve risalire di nuovo fino a Costapiana: insomma, ce la siamo cercata. Escursione consigliatissima, la Svizzera non delude mai.