Dalla vetta della Tete de l’Homme
Tête de l’Homme

Dopo la bella arrampicata del giorno prima alla Torre Castello ci sembrava giusto compensare con una bella pietraia e un po’ di scrambling. In realtà la gita si rivelerà più bella del previsto. Lasciamo la macchina in località Grange Collet, sopra Chiappera. Serve una macchina alta da terra per arrivare fin qui. Scendiamo di qualche metro fino a imboccare l’evidente sentiero che si inoltra nella Valle dell’Infernetto.

La salita dal Passo delle Terre Nere

Quasi al Passo Terre Nere
Quasi al Passo Terre Nere

Arrivati a un falsopiano dominato dalla Punta Dumontel ci sono due opzioni: proseguire dritto per poi piegare a sinistra — sentiero classico — oppure salire con un lungo traverso ascendente su un evidente ghiaione a sinistra. Il secondo itinerario, più breve, lo percorreremo in discesa. Raggiunto il pianoro superiore, lasciamo sulla sinistra il sentiero per il Colle dell’Infernetto e ci inoltriamo nel vallone costeggiando i bellissimi Laghi dell’Infernetto.

Arrivati alla base del canalone detritico, lasciamo sulla destra la traccia che sale al Colle Ciaslaras e iniziamo a risalirlo senza percorso obbligato. Non troviamo tracce nella prima parte, decidiamo di costruire qualche ometto stando circa al centro nei pressi di un canale scavato dall’acqua. A circa metà canale troviamo i segni blu e rossi e una debole traccia. Proprio al termine del canale troviamo la catena che segna l’inizio del tratto attrezzato.

Passo Terre Nere
Passo Terre Nere

All”inizio la catena è lasca, ma serve solo per stare in equilibrio sullo sfasciume. Inizia poi, verso sinistra, un traverso facile ma molto esposto. Noi abbiamo portato imbrago e cordino, si può fare anche senza, ma secondo me meglio avere tutto. In breve raggiungiamo il Passo Terre Nere, dove il panorama si apre sul Lago dei Nove Colori. Qui bisogna fare attenzione a non perdere la traccia. Si sale in direzione della vetta poi, arrivati a un canale, lo si traversa in leggera discesa - non salire a destra verso la cresta - proseguendo fino a notare una fessura in alto a destra. Con qualche facile passaggio di secondo grado la scavalchiamo e mettiamo piede sul canale detritico che porta in cresta. Da qui per sentiero e facili roccette arriviamo in vetta.

Rientro ad anello dal Bivacco Barenghi

Il Lago Vallonasso con Il Bivacco Barenghi
Il Lago Vallonasso con Il Bivacco Barenghi

Dalla cima panorama di ampio respiro, oggi purtroppo ostacolato dalle nuvole. Il tempo di mangiare un’Insalatissima Rio Mare e iniziamo la discesa. Percorriamo a ritroso la traccia fino al Passo Terre Nere, da qui prendiamo il sentiero Roberto Cavallero che conduce al Colle di Gippiera. Più che sentiero è un lungo un traverso tra blocchi instabili. Dal colle inizia la discesa fino al Bivacco Barenghi. Luoghi davvero suggestivi, con tanti laghetti, secondo me in autunno diventano fantastici.

Dal bivacco inizia il Sentiero Dino Icardi che,  aggirando la Finestra di Stroppia, conduce al Colle dell’Infernetto. Dopo il bivacco stiamo alti, evitando di perdere quota. Una volta aggirata la Finestra di Stroppia ritroviamo l’ennesimo laghetto, il Lago della Finestra. Raggiunto un colletto il sentiero taglia una parte scoscesa e detritica, al termine della quale si trova Il Colle dell’Infernetto.

La prima parte della discesa dal colletto è ostica: il terreno è friabile e ripido. Un canapone però agevola il passaggio. Chiudiamo quindi il giro ad anello, sfruttando poi il passaggio alto, citato in precedenza, per perdere quota velocemente. Bella gita, soprattutto la discesa dal Bivacco Barenghi. Il canalone del Passo Terre nere non è poi così terribile, ne ho fatti di ben peggiori. In autunno è una gita da non perdere, magari dormendo al bivacco.