Il Pizzo Coca dalla vetta
Il Pizzo Coca dalla vetta del Rodorta

Una di quelle “scammellate“ imperdibili da fare almeno una volta nella vita. Parto alle tre da Desio per salire con il fresco. Lascio la macchina a Fiumenero al comodo parcheggio nei pressi del cimitero. Zaino ridotto ai minimi termini, solo piccozzino leggero e ramponi. Il sentiero parte proprio davanti al parcheggio, impossibile sbagliare.

Da Fiumenero al Rifugio Brunone

Pizzo Redorta da Fiumenero, Il Rifugio Brunone
Il Rifugio Brunone

Prima parte — sentiero n.227 — sulla destra orografica del Fiume Nero su una mulattiera che diventa sentiero dopo poco. A circa 1100m si passa sulla lato sinistro grazie a un ponticello. La salita è dolce e permette di scaldare le gambe in vista del muro finale che inizia dal Vallone della Valsecca — luogo magnifico — da dove si gode una splendida vista sul Diavolo di Tenda.

Da qui in poi nessuna tregua, solo dislivello! Per fortuna il sentiero sale con numerosi zig-zag dando il giusto ritmo. Arrivo al Rifugio Brunone dopo due ore e mezza. Breve pausa, compro una Coca Cola per la vetta e riparto. Sentiero sempre evidente — numero 252 — fino ad un’ampia conca detritica. Da qui si diramano le due via di salita: il canale NO — oggi in condizione — e la normale.

La vetta per la via normale

Pizzo Redorta da Fiumenero, la cresta finale
La cresta finale

Con la neve la normale va un po’ cercata. Si deve risalire una cascatella ripida e abbastanza scivolosa. Una volta guadagnati i pendii superiori si arriva facilmente alla Vedretta di Scais. Metto i ramponi e punto la Bocchetta di Scais. Prima della bocchetta prendo il canale che permette di evitare il primo tratto della cresta. Con la neve questa opzione è sicuramente la migliore, si evita il primo tratto impegnativo — ma soprattutto “sfasciumoso“ — della cresta. Il canale è facile, max 45°, l’ho disceso faccia a valle al rientro.

Il resto della cresta è tutto nevoso e facile, in breve sono in vetta dopo 4h 45m. Panorama incredibile tra Valtellina e Val Seriana, con di fronte il maestoso Pizzo Coca, già salito in una “scammellata“ precedente. Bene, ora percorso a ritroso fino a valle, mi aspettano più di 2000m di discesa. A metà mi concedo un bagno rigenerante ai piedi, ne avevano bisogno!

In tutto saranno 24km per 2200m di dislivello, una vera lotta contro l’alpe, solo per gli amanti del genere.