Panorama dalla vetta del Pizzo Trona
Pizzo Trona 2510m

Dopo il Pizzo Alto vediamo di salire un’altra cima della costiera della Val Varrone. In auto fino a Introbio Valsassina poi con la 16 fino al secondo ponte della strada sterrata che sale in Val Biandino.

L’acceso alla strada è controverso, ma pare che non ci siano problemi ad arrivare al secondo ponte sul Torrente Troggia a quota 1050 m circa. Lasciata la macchina percorriamo la strada fino ad arrivare alla Bocca di Biandino ed al Rifigio Tavecchia a quota 1460 m. Proseguiamo in lenta salita al Rifugio Madonna della Neve (vi consiglio di venire a gustare la loro cucina) alle Baite di Sasso e al Lago Sasso a quota 1980 m.

Costeggiato il lago, sul lato sinistro, affrontiamo l’erto versante O per un sentiero non molto evidente e scarso di bolli rossi, per arrivare alla Bocchetta di Pianzocco a quota 2237 m. Qui si apre la vista sul PIzzo Trona di fronte, il Lago dell’Inferno ai nostri piedi e il Pizzo Tre Signori 2554 m con la sua via normale da N.

Scendiamo alla diga del Lago dell’Inferno, lasciando a sinistra il sentiero per il Rifugio FALC, passiamo la diga e ci indirizziamo verso S, seguendo una traccia di sentiero fra grossi blocchi, fino ad arrivare a individuare, sopra di noi sulla sinistra, l’evidente intaglio che segna l’attacco della cresta N del Pizzo Trona che sarà la nostra via di salita.

La salita all’intaglio non è agevole per via di una traccia che affronta ghiaie e sfasciumi, ma una volta arrivati inizia il divertimento. La cresta è leggermente affilata nel primo tratto e presenta, nel secondo tratto, una placca fessurata valutata di II in quanto sono presenti delle catene che assicurano protezione. Le catene sono state risistemate quest’anno dopo essere state tagliate non si sa da chi e perchè. (A proposito io ho un’opinione e me la tengo). Arrampichiamo con le nostre Salomon e Raptor senza difficoltà, ci siamo portati solo qualche fettuccia e moschettoni, arrivando così all’ultimo terzo della cresta.

Da qui in poi occorre fare attenzione a non perdere il percorso contrassegnato da rari e sbiaditi bolli rossi, più qualche ometto, che si arrampica per camini e rocce a gradini fino alla croce di vetta del Pizzo Trona 2510 m. Panorama a tutto tondo da questo balcone sulla Val Gerola, Valle del Bitto, Valtellina con tutte le sue montagne.

Discesa, da fare con attenzione, portatevi corda e imbrago se avete con voi gente poco esperta, per lo stesso percorso fino alla deviazione per il Rifugio FALC a quota 2120 m, dove facciamo una sosta per un piatto misto di salumi e formaggi e la strameritata birretta. Molto carino il rifugio e ben ristrutturato. Partenza per il sentiero che ci porta in leggera discesa verso il Rifugio Santa Rita 1988 m, passando lungo il versantde NO del PIzzo Varrone 2325 m, a proposito questo mai salito, per poi ritornare a Biandino ed all’auto dopo aver percorso 21 kilometri e 800 metri come ci riporta in nostro amato e inseparabile Dakota20.