Tresero e Pedranzini
Scialpinismo al Tresero

Ho ancora voglia di fare una scialpinistica in quota, chiamo allora il “local” Marco per organizzare una sciata in zona Forni. Il tempo è incerto, siamo nel pieno di un’irruzione fredda degna di Gennaio, decideremo sul posto cosa fare. Parto alle 5 da Desio e alle 7:45 sono a Sant’Antonio Valfurva. Il vento soffia forte sulle creste già coperte dalle nuvole: decidiamo lo stesso di provarci nella speranza che il vento cali nel corso della giornata.

Parcheggiamo alla diga grazie al suo permesso per i residenti e dopo un minuto scarso possiamo già mettere gli sci. Marco mi fa subito capire qual’è l’andatura assassina dei local, io non tento di seguirlo per evitare una fusione prematura del motore. Dopo un lungo traverso sulla sinistra orografica della valle, pieghiamo in direzione della vetta addentrandoci nel Canale Dell’Isola Persa.

Io ho bisogno di una pausa thè, Marco invece non ha bisogno né di cibo né di bevande, una macchina! Mi conforta vedere che sono comunque più veloce delle altre comitive: è proprio lui a essere fuori categoria. Ormai sul ghiacciaio, affrontiamo un tratto ripido che ci permette di raggiungere la spalla. Da qui è ben visibile l’itinerario che conduce alla vetta. Il vento non molla, la giornata non è un granché ma non ho dubbi che arriveremo lo stesso in vetta; peccato per le foto, ci ritornerò.

Sull’ultima ripida rampa metto i rampanti, ho iniziato solo quest’anno meglio non rischiare anche perchè i buchi ci sono e si vedono! Arrivo in cresta dove sono convinto di lasciare gli sci e mettere i ramponi. Ma la frase di Marco è chiara e non lascia spazio a dubbi: “Si sale in cima con gli, è facile!”. Non è difficile è vero, ma è stretta e non c’è molto margine di errore. Una veloce foto di vetta e siamo pronti a scendere anche perché fa davvero freddo, saremo sui -15°C, non male per essere fine Aprile.

Vietato sbagliare nel primo pezzo, concentrazione e via decisi. Poi tutto diventa più semplice. La neve purtroppo non è un granché, già ampiamente tritata dai passaggi precedenti. Scio per scendere più che per divertirmi. Poco prima del canalino però uno strato di neve trasformata ci consente qualche curva divertente. In un batter d’occhio siamo di nuovo alla macchina. Prima di rientrare pit-stop al Rifugio Stella Alpina dove provo il famoso “Caffè del Pastore”, una prelibatezza imperdibile!