Laghetto di eriofori in Val Fedoz
Piz de la Margna, Laghetto di eriofori in Val Fedoz

Una delle poche cime “famose” dell’Engadina che mi mancavano, rimandata per maltempo ben due volte. Anche oggi prova a giocarmi uno scherzetto: la perturbazione che doveva scivolare rapidamente verso sud ha deciso di sostare qualche ora di più sopra le nostre teste.

La partenza

Piz de la Margna, Panorama sull’Engadina
Panorama sull’Engadina

Arriviamo al Maloja sotto la pioggia, all’inizio del Lej da Segl prendiamo la stradina sulla destra fino a un ampio parcheggio in località Creista. Rimaniamo in macchina in attesa che la pioggia cessi. Per fortuna dopo mezzora smette e siamo pronti per partire. Seguiamo la strada vietata al transito degli autoveicoli costeggiando il lago fino alla località Plan Brüsciabräga, dove inizia a salire verso la Val Fedoz e alpeggio “Ca d’Starnam”.

La salita verso la vetta

Piz de la Margna, Esposizione sul versante nord
Esposizione sul versante nord

Dietro l’alpeggio il cartello azzurro “Piz de la Margna” ci indica la via. Saliamo a mezzacosta tra i cespugli fino a raggiungere una piccola baita. Purtroppo riprende a piovere ma teniamo duro, le webcam del Ticino non mentono, bel tempo in arrivo.

Eccoci all’ampia conca detritica ai piedi della parete est del Piz de la Margna. Qui conviene abbandonare il ripido pendio detritico sulla destra e seguire la traccia di sentiero più bassa che corre lungo la morena in direzione E. La traccia piega poi verso sinistra per rimontare l’evidente cresta che guadagniamo con molti zigzag.

Da qui il panorama si apre magnificamente verso l’Engadina, il tempo è migliorato e il morale sale alle stelle. Saliamo lungo la cresta NE fino a un evidente intaglio che permette di aggirare la parete spostandosi sul versante nord. Con neve qui servono certamente ramponi e piccozza, oggi è tutto pulito e semplice, anche se leggermente esposto.

L’ultimo tratto verso la cima è facile, molti ometti indicano la via, impossibile perdersi. Eccoci sulla vetta dove ci accoglie un grande ometto di pietre. La visuale si apre verso Ovest sul Disgrazia, il gruppo del Badile e la Val Bregaglia.

È ora di scendere

In discesa percorriamo lo stesso itinerario della salita, come al solito sembra sempre più lunga dell’andata. Cima escursionistica estremamente consigliata. L’ideale è affrontarla alla fine dell’estate o a inizio autunno quando non c’è più neve dopo l’intaglio.